A me questo PON basato sul “Giornalino“ piace molto perché in questo modo sto conoscendo
il giornalismo e alcune stragi mafiose e la vita dei nostri cittadini più
importanti. Infatti, ogni volta che abbiamo questo progetto noi insieme a un
collaboratore, che nel mio caso è Giuseppe Lisotta, scriviamo degli articoli
molto interessanti. Abbiamo scritto sul Giornalismo, sulla mafia, scrivendo anche
di alcune persone che la mafia ha ucciso. E poi ognuno di noi ha scelto una
persona che è stata molto importante per il paese e io ho scelto Placido
Rizzotto. Questa esperienza mi sta piacendo molto perché stiamo conoscendo
nuove cose.
Simone
Giovanni Pecorella
domenica 18 maggio 2014
Il nostro gemellaggio con la Toscana
La famosa piazza di Siena |
Il viaggio di
istruzione è cominciato il 4 maggio davanti la piazza “Falcone e Borsellino”
alle ore 16:00. Abbiamo preso il pullman e siamo andati al porto di Palermo,
dove ci siamo imbarcati sulla nave “Snav Sardegna” e siamo sbarcati a Napoli,
da dove abbiamo proseguito in pullman per Montecatini Terme. Appena siamo
arrivati all’hotel, abbiamo lasciato le valigie e siamo andati a fare il primo
incontro di gemellaggio con gli alunni della Toscana, che alla fine ci hanno
offerto pane con la nutella e con l’olio. A sera siamo tornati in hotel, dove
abbiamo cenato e siamo andati nelle nostre camere a dormire. Il secondo giorno
ci siamo svegliati alle 7:30, abbiamo fatto colazione e, alle 8:00, siamo
saliti sul pullman per andare a Montemurlo, dove ha abbiamo fatto il secondo
incontro.
Grazie a questo viaggio abbiamo conosciuto una regione straordinaria come la Toscana
Il 4 Aprile
2014 è cominciata la nostra prima gita verso la Toscana. Siamo arrivati a
Palermo verso le 5 del pomeriggio, abbiamo trascorso la notte nella nave. Il
mattino seguente, arrivati a Napoli, siamo partiti alle 8:00 e abbiamo fatto cinque
ore di autobus e finalmente siamo arrivati in Toscana. Il nostro primo incontro
di gemellaggio l’abbiamo fatto con gli alunni della scuola di Serravalle
Pistoiese, con la nostra preside e i
docenti e il sindaco abbiamo parlato dell’alimentazione e ci siamo confrontati.
Poi, il giorno dopo, ci siamo incontrati con la scuola di Montemurlo. Alla fine
del confronto, ci hanno offerto il loro pane tipico con l’olio. Abbiamo
continuato la mattinata visitando Pisa, mentre nel pomeriggio siamo stati a
Lucca. L’ultimo incontro di gemellaggio l’abbiamo fatto giorno mercoledì 7 a
Firenze con le classi gemellate rimanenti. Grazie a
questo gemellaggio, non solo abbiamo avuto la possibilità di conoscere questi
ragazzi toscani, ma abbiamo anche conosciuto le loro tradizioni e le loro
abitudini alimentari con le differenze piccole che vi sono.
Alessia Salemi
Letizia Provenzano
Viaggio d’istruzione in Toscana
Sulla nave |
Chiara Marsalisi
Simona Di Puma
Michela Russo Diesi
Vincent Giacopello
Letizia Provenzano
mercoledì 14 maggio 2014
Il gemellaggio. Un lungo viaggio per vedere le meraviglie della Toscana
Firenze - Palazzo Vecchio |
Il
4 maggio 2014 di pomeriggio tutte le classi III e una II della scuola media
statale sono partite da Corleone per un viaggio nel centro-nord dell’Italia,
per fare un gemellaggio con alcune classi di scuola media della Toscana e per visitare
le città più importanti. Appena arrivati a Palermo, ci siamo diretti al porto, dove
ci siamo imbarcati sulla nave SNAV intorno alle ore 20:00. Sulla nave abbiamo
cenato con cena a sacco. Dopo una notte in nave siamo arrivati verso le 7:00
del mattino al porto di Napoli, dove abbiamo conosciuto il nostro autista
napoletano Ciro, che ci ha accompagnati per tutta la gita. Dopo circa 5 o 6 ore
di viaggio in autobus, siamo arrivati a Montecatini Terme, dove ci siamo
sistemati ognuno nelle nostre stanze. Ci hanno dato circa una ora di tempo e,
dopo un cambio d’abito e una doccia veloce, abbiamo incontrato la prima delle
tre scuole gemellate. La nostra preside, insieme ai professori dell’altra
scuola, hanno parlato di alimentazione. Successivamente, la sera siamo andati a
mangiare la pizza in un ristorante là vicino per poi tornare in albergo per il
primo pernottamento.
Il gemellaggio. La nostra gita in Toscana
Il David di Michelangelo |
Dopo sei ore
di viaggio in autobus siamo arrivati a Montecatini Terme, dove avevamo l’hotel.
Nel pomeriggio siamo andati a Serravalle Pistoiese, dove abbiamo incontrato i
nostri compagni di gemellaggio. La sera siamo ritornati nella città dove
avevamo l’hotel e la sera siamo andati a mangiare una pizza tutti insieme.
L’indomani mattina abbiamo fatto colazione e siamo partiti verso Pisa, dove
abbiamo visto i monumenti principali della città e abbiamo pranzato lì.
Gemellaggio. In Toscana...
La famosa Torre di Pisa |
Simone Cancemi
Roberto Sabatino
Il nostro viaggio in Toscana
Foto di gruppo a Firenze |
Corleone, il gemellaggio. La presentazione del "ballo della cordella"
Il ballo della cordella |
Corleone, il gemellaggio. Il pranzo-buffet con i cibi tipici della nostra terra
Il pranzo-buffet |
Corleone, il gemellaggio. A conoscere il paese: l'ex monastero del SS. Salvatore
Il giardino del SS. Salvatore |
Corleone, il gemellaggio. L'incontro in municipio col sindaco e le autorità
L'incontro in municipio |
Corleone, il gemellaggio. Nella sede della coop "Lavoro e non solo"
L'incontro alla coop "Lavoro e non solo" |
Corleone, il gemellaggio. L'incontro con i ragazzi di Montemurlo (Prato)
L'incontro con i ragazzi di Montemurlo |
Simone Cancemi
Giobbe Melodoro
Corleone, il gemellaggio. In giro per il paese con i ragazzi della Toscana…
Alla Cascata delle Due Rocche |
martedì 13 maggio 2014
Dal diario dei volontari che lavorano sui terreni confiscati alla mafia...
A seguire la sintesi di alcune pagine di diario dei giovani volontari toscani che, nel 2005, sono arrivati a Corleone per aiutare i soci della cooperativa sociale "Lavoro e non solo" a coltivare i terreni confiscati alla mafia. Leggendo quel diario, ci è sembrato di partecipare anche noi a questa fantastica esperienza...
Corleone, raccolto tanto pomodoro per fare la famosa "passata"...
Un giorno i ragazzi
erano nei campi e mancava quasi tutto il gruppo scout, perchè otto di loro
avevano deciso di voler rimanere da "civili volontari". La carica era
talmente alta perchè erano state raccole 100 casse di pomodori e la Cooperativa
aveva quantità necessarie per produrre la famosa passata di pomodoro. Nel pomeriggio
i ragazzi sono andati in visita alla cooperativa NoE che fa parte, come di
"lavoro non solo", di LiberaTerra. Passarono tanto tempo insieme. Questa
cooperativa, oltre alla terra coltivata, ha un casolare, una ludoteca e una
sala polivalente; inoltre ha un bellissimo maneggio, dove c'erano molti bambini
e ragazzi che facevano equitazione e ippoterapia .Dopo aver cenato, hanno
parlato con il Presidente della Cooperativa che ha spiegato loro com'era nata e
quali erano le prospettive di sviluppo della cooperativa. Infine hanno
assistito al concerto di un cantante siciliano.
Gianluca Puccio
Provenzano Letizia
Marta Di Frisco
Per non dimenticare... Placido Rizzotto
L'ingresso della foiba di Rocca Busambra |
Leggendo una
pagina di diario dei ragazzi della Toscana, abbiamo capito che lavorare nei
campi confiscati dalla mafia è abbastanza pesante. In questa pagina si parla
della giornata trascorsa a Rocca Busambra per deporre le due targhe sulla foiba
dove fu buttato il cadavere di Placido Rizzotto, 57 anni fa. I ragazzi della
Toscana insieme ai segretari della Camera del Lavoro di Corleone e della
Toscana e all’ex sindaco di Corleone Pippo Cipriani, sono andati sul posto
arrampicandosi su rocce, camminando a piedi o stando in piedi dietro il
camioncino della Cooperativa Non Solo, sventolando le bandiere dell’ ARCI e
della CGIL.
Un’ esperienza fantastica: la visita alla casa di Peppino Impastato!
Casa Impastato a Cinisi |
Una mattina dei giornalisti del TGS sono andati a fare delle
domande ai ragazzi che partecipano al progetto “LIBERARCI DALLE SPINE”. Hanno
risposto molti ragazzi, hanno anche spiegato il perché della loro scelta di
andare a lavorare nelle terre confiscate. Un ragazzo ha parlato della loro
avventura in un vigneto. Il ragazzo ha raccontato che la mattina quando è
andato nel vigneto per togliere le legna spinose della vigna, si è fatto molti
graffi e di conseguenza ha usato molto disinfettante. Nel pomeriggio tutti i
componenti del progetto sono andati a Cinisi nella casa di PEPPINO IMPASTATO.
La sera hanno cenato nel ristorante del fratello di Peppino, GIOVANNI
IMPASTATO. Giovanni disse ai ragazzi che potevano fare qualsiasi domanda anche
la più personale, perché lui avrebbe risposto a tutto. I ragazzi alla fine
hanno regalato a Giovanni una maglietta di LIBERA come quella che usavano per
andare nei campi, hanno messo tutte loro firme; in quella maglietta c’ era una
macchia di pomodoro e una scritta che dice “LA MACCHIA RIMANE. IL RICORDO
ANCHE”.
Simone Giovanni
Pecorella
Giuseppe Lisotta
I ragazzi dei campi hanno incontrato il sindaco di Corleone
Il 22 agosto
2005 i ragazzi toscani si sono divisi in due gruppi perché c’erano due
appezzamenti di terreno diversi da coltivare, il paesaggio era bellissimo. Rai
tre Sicilia è andato a fare un intervista a questi ragazzi e nel pomeriggio
hanno fatto un incontro con il sindaco e il vicesindaco di Corleone . Un
incontro dove Maurizio Pascucci ha donato al sindaco alcuni pomodori rossi che
avevano raccolto la mattina. Hanno chiesto al sindaco se si poteva visitare la
casa di Totò Riina, che era stata confiscata e trasformata nella scuola agraria,
mentre adesso è stata consegnata alla Guardia di Finanza. Purtroppo il fatto
che sia una caserma rende impossibile aprirla al pubblico benché si tratti di
un luogo simbolo della lotta antimafia. Si augurano che il sindaco possa fare
qualcosa per farla visitare. La sera sono andati tutti in centro dove c’è stato
uno spettacolo di cabaret organizzato ai magnifici giardini. Hanno parlato con
un po’di ragazzi con cui stringere una bella amicizia!
Mario Miranna
Licia Provenzano
Licia Provenzano
La commozione dopo la proiezione del film "Placido Rizzotto"
La locandina del film "Placido Rizzotto" |
Il
25 agosto 2005 un gruppo di ragazzi toscani venuti a lavorare nella cooperativa
“lavoro e non solo” hanno raccolto molto pomodoro. Il pomeriggio,mentre
Calogero e Maurizio sono andati a fare un sopralluogo per l’indomani, i ragazzi
hanno visto il film “Placido Rizzotto”. Molti di loro si sono commossi e alla
fine del film è partito un applauso spontaneo.Dopo il film c’è stato un
dibattito al quale ha partecipato anche Dino Paternostro, che ha raccontato la
storia del movimento contadino. Dopo il dibattito Maurizio gli ha raccontato
che durante il sopralluogo hanno scoperto che il padre e la sorella dicevano
che la foiba in cui era morto Placido Rizzotto era un po’ più in basso mentre i
poliziotti dicevano che la foiba di Placido Rizzotto era un po’ più in alto e
non si poteva raggiungere. Domani i ragazzi andranno alla Rocca Busambra a
piedi.
Vincent
Giacopello
Roberto Sabatino
L'omaggio al colonnello Russo, assassinato dalla mafia
Il 20 agosto del 2005 sono
arrivati dei ragazzi toscani per partecipare al lavoro di gruppo ai campi di Corleone.
Da Firenze sono arrivati prima col treno e poi con la nave. Una volta qui si
sono recati alla palestra comunale ”PIO LA TORRE”; non avevano però una base
operativa ma per fortuna c’era la Camera del lavoro “PLACIDO RIZZOTTO”. Li
c’era il segretario della camera, Dino Paternostro, che ha messo a loro disposizione
una sala molto significativa perché c’era una grande foto che raffigurava i
giudici Falcone e Borsellino, Placido Rizzotto e Bernardino Verro. Dopo la cena
a base di carne, sono iniziate ufficialmente le operazioni e per rendere
omaggio al colonnello Giuseppe Russo. Il motivo del suo omicidio è stato solo per
aver iniziato a indagare sulla mafia “corleonese” che stava facendo affari
d’oro con i lavori per la diga Garcia. Quindi, i ragazzi hanno iniziato i
lavori nei campi confiscati: tutto sommato era una bella campagna soprattutto
perché era vicino al Palazzo Reale che ospiterà una statua in memoria del
tragico attentato del 20 agosto 1977.
Emanuele Pomilla Marino
I pomodori di Corleone con la vitamina "L"
Il 20 Agosto del 2005 sono arrivati a
Corleone alcuni ragazzi dalla Toscana,per poi alloggiare alla palestra comunale
“Pio La Torre”. Dopo aver incontrato il segretario della Camera del Lavoro, Dino
Paternostro, che ha fatto visitare la sede del sindacato con dei poster
significativi come quello di Falcone e Borsellino, Placido Rizzotto, Bernardino
Verro e tanti altri “eroi” siciliani, i ragazzi erano molto felici di essere
arrivati qui: si sentivano a casa loro!
Cento cassette di pomodori nel paese delle cento chiese
I volontari dei campi di lavoro con le cassette di pomodoro |
Dalla lettura
di questa pagina di diario notiamo cosa pensano di una giornata di lavoro a Corleone
i ragazzi della Toscana. Questa/o ragazza/o descrive una giornata alla cooperativa
“Lavoro e non solo”. Una mattina si sveglia alle 6.00 perché era il primo
giorno di lavoro sui campi ed in 14 persone dovevano raccogliere 100 cassette
di pomodori. Questo perché un pomodorificio il giorno prima aveva contattato la
cooperativa chiedendo pomodori perché li avevano finiti. Per la cooperativa era
un’occasione vendere i propri prodotti; infatti accettarono. Pur se non
dovevano lavorare la domenica, per la cooperativa l’hanno fatto. Appena finito di lavorare hanno pranzato con
i ragazzi dell’AGESCI ed hanno assaggiato i cannoli siciliani offerti da
Salvatore. Nel pomeriggio sono andati in una delle cento chiese di Corleone.
Una ragazza ha visto un banco in chiesa su cui era scritto Dott. Michele
Navarra: il capomafia dei corleonesi all’epoca di Placido Rizzotto. Prima di cena
sono tornati alla cooperativa e si sono presentati. Si sono organizzati e
adesso sono pronti per una nuova giornata !
Claudio
Orlando
Carlo Gennaro
Corleone, la raccolta differenziata dei rifiuti col sistema del "porta a porta"
Lunedì 13 Gennaio
2014 è partita l’attesa raccolta differenziata “porta a porta” del comune di
Corleone. Giorno per giorno i collaboratori del comune passano di porta in
porta per ritirare il sacchetto contenente i rifiuti.
I giorni stabiliti sono i seguenti:
ORGANICO: Lunedì-
Giovedì- Sabato.
PLASTICA: Martedì.
CARTA E CARTONE:
Mercoledì.
VETRO E LATTINE:
Mercoledì.
SECCO NON
RICICLABILE: Venerdì.
La Domenica non si
effettua nessuna raccolta.
Per i residenti in periferia
e nella Frazione di Ficuzza sono disponibili mini isole ecologiche. I residenti
in periferia sono tenuti allo smaltimento dell’organico attraverso le
compostiere domestiche, che andranno collocate nel proprio terreno.
Le tipologie di rifiuti da riciclare
A Corleone da pochi mesi si applica la raccolta differenziata. I cittadini non devono andare a gettare l’immondizia nei cassonetti ma selezionarla secondo la tipologia e metterla, il giorno stabilito, davanti la porta,dove passano gli addetti alla raccolta. Uno dei materiali da riciclare è la carta. La carta è fatta di cellulosa è può essere riciclata. Nel riciclaggio della carta vi sono procedure per l’eliminazione dell’ inchiostro che devono essere applicate. La raccolta differenziata della carta è importante in un’ ottica di risparmio delle risorse ambientali. I tipi di carta non adatti alla raccolta sono: - tutti i materiali non cellulosici,i contenitori di prodotti pericolosi - carte sintetiche - carte termiche - carte speciali come la carta chimica dei fax.
Le diverse tipologie di rifiuti
A Corleone, il 10 Gennaio di
quest’anno, è cominciata la raccolta differenziata”porta a porta”. Mentre negli
altri paesi era più o meno conosciuta, nel nostro paese, per molte persone era
quasi sconosciuta. In Europa la raccolta differenziata fu imposta a tutto il
territorio della “CEE” dalla direttiva 75/442 del 1975. Nel 2009 è stato
obbligato a tutti i comuni di raccogliere in maniera differenziata almeno il
35% dei rifiuti. In Italia esistono molti comuni che ottengono risultati
superiori al 80% di materiali differenziati.
I problemi ecologici rendono difficile
reperire aree per discariche di tipo tradizionale, nelle quali immettere
materiali di tutti i generi. Il riciclaggio dei rifiuti consente importanti
risparmi di energia e di materie prime.Scopo finale delle norme nazionali e
regionali è di ridurre quanto più possibile la quantità di rifiuti. Un
contenitore utilizzato comunemente è la”campana” la cui forma ricorda la
classica campana di bronzo che vediamo nei campanili delle chiese. Nella
raccolta differenziata ”porta a porta” sono gli incaricati del servizio che
passano a domicilio per ritirare i rifiuti. I rifiuti differenziabili
differiscono da quelli indifferenziati per caratteristiche proprie di
riciclabilità o meno.
La raccolta differenziata a Corleone: ma ancora quanta inciviltà!
I rifiuti indifferenziati vicino al cimitero |
La raccolta
differenziata è sicuramente un argomento di fondamentale importanza a Corleone.
Ma non sempre tutti i cittadini hanno consapevolezza di ciò e per questo motivo non rispettano le norme che la regolano. Ad
esempio alcuni non seguono perfettamente le regole e in diverse zone possiamo
trovare sacchi di immondizia indifferenziata, delle vere e proprie discariche
all’aperto. Gli oggetti presenti in queste “discariche” sono svariati: divani
vecchi, televisioni rotti, frigoriferi non funzionanti e tanti altri rottami
vari… La raccolta differenziata è stata inserita nel nostro paese il 10 Gennaio
2014 e da quel giorno qualcosa un po’ è cambiata; nei giorni stabiliti passano
gli addetti per ritirare le varie tipologie di rifiuti. Abbiamo voluto parlare di questo argomento per
affrontare alcuni problemi di “ inciviltà” che sussistono ancora ora nel nostro
paese, ma che fortunatamente stanno diminuendo. La decisione del comune di
Corleone di avviare la raccolta differenziata “porta a porta” è servita
anche a dare una svolta decisiva su questo settore così importante per
la vita cittadina.
Marta Di Frisco
Letizia Provenzano
Pietro Cannella
Raccolta differenziata: lo scopo è ridurre la quantità di rifiuti non riciclabile
Lo scopo delle norme nazionali è ridurre il più possibile la quantità di rifiuti non riciclabile da portare in discarica e, recuperare, mediante il riciclaggio, dei rifiuti che divengono così fonte di ricchezza e non più di inquinamento. Quando la raccolta differenziata viene condotta in strada, i cittadini devono conferire i loro rifiuti in contenitori presenti sul marciapiede. Differenziando la tipologia dei rifiuti, sono necessari anche diversi tipi di contenitori. Il contenitore più utilizzato è la “campana” la cui forma ricorda proprio la classica campana di bronzo. A differenza del cassonetto, la campana viene svuotata dal basso, sollevandola e aprendo la base inferiore con un comando meccanico situato accanto al gancio di sollevamento. A Corleone la raccolta differenziata è fatta col sistema del “porta a porta”, che non prevede l’uso del cassonetto, perché sono gli operatori a ritirare ogni giorno la tipologia di rifiuti prevista nell’ordinanza del sindaco.
Giobbe Melodoro
Simone Cancemi
Corleone. L'ordinanza sindacale che istituisce la raccolta differenziata dei rifiuti "porta a porta"
Nell’ordinanza n° 1 del 10 Gennaio 2014 del sindaco di Corleone si legge
l’entrata in vigore della raccolta differenziata “Porta a porta“. L’ utilizzo
della raccolta porta a porta dovrà essere rispettato sia da tutte le utenze
domestiche sia dalle utenze non domestiche (scuole, uffici pubblici e privati, attività
commerciali, ecc …). L’ordinanza del sindaco prevede le varie tipologie e metodologie di rifiuti.
Placido Rizzotto, un eroe corleonese
Placido Rizzotto |
Placido Rizzotto nacque a Corleone il 2 Gennaio 1914 da Giovanna Moschitta e Carmelo Rizzotto. Morì il 10 Marzo 1948. Il padre venne arrestato per l’ accusa di associazione mafiosa. Placido durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nel Regio Esercito. Ebbe prima il grado di caporale, poi di caporal maggiore e infine di sergente. Dopo l’armistizio dell’otto settembre si unì ai partigiani. Al termine della guerra rientrò a Corleone e iniziò la sua attività politica e sindacale. Fu un esponente molto importante del Partito Socialista Italiano e della CGIL. Il 10 Marzo 1948 fu rapito e assassinato dalla mafia. Ci fu un pastorello, Giuseppe Letizia, che assistette alla scena. Venne ucciso pure lui dal boss mafioso e dottore Michele Navarra, il quale era anche il mandante del delitto di Placido Rizzotto. Le indagini sull’omicidio furono condotte da Carlo Alberto Dalla Chiesa. Per questo delitto vennero arrestati Vincenzo Collura e Pasquale Criscione, che ammisero di aver preso parte al rapimento di Placido Rizzotto insieme a Luciano Liggio. Ma poi ritrattarono le confessioni e in tribunale furono assolti per insufficienza di prove.
La Polizia ha identificato i resti di Placido Rizzotto ritrovati a Rocca Busambra
Il ritrovamento dei resti di Rizzotto |
Finalmente
dopo 64 anni la polizia scientifica di Palermo è riuscita a identificare il
corpo di Placido Rizzotto, grazie al DNA dello scheletro trovato in una foiba
di Roccabusambra a Corleone. Fu ucciso il 10 marzo 1948 dal boss Luciano Liggio
di Corleone. La famiglia Rizzotto per tanti anni ha fatto appelli per chiedere
di far luce sulla scomparsa dei resti che erano stati recuperati nel 1949
durante le indagini condotte da Carlo Alberto Dalla Chiesa. Adesso il Dna
estratto dai resti recuperati a Rocca Busambra è stato comparato con quello del
padre Carmelo, morto anni fa. Placido
Rizzotto fu ucciso a 34 anni, dalla mafia, per il suo impegno a favore del
movimento contadino per l’occupazione delle terre. Un pastorello, Giuseppe
Letizia, che assistette all’omicidio, venne ucciso dal medico-boss Michele
Navarra. Il boss
mafioso Luciano Liggio venne catturato nella casa di Leoluchina Sorisi, la
presunta fidanzata di Rizzotto. La famiglia
dopo tanti anni ha, finalmente, una tomba su cui piangere.
Chiara Marsalisi
Simona Di Puma
Vasi, un corleonese alla corte dei papi
Chiesa di San Carlo e Sant'Ambrogio |
Vincent Giacopello
Bernardino Verro, il primo sindaco socialista di Corleone
Bernardino Verro |
Bernardino
Verro nacque a Corleone il 3 Luglio 1866. Da giovane, aveva fondato un circolo
giovanile: "La Nuova età" di tendenze repubblicane. Poi aderì al
Partito Socialista e diede vita ai Fasci Siciliani. Organizzò imponenti
scioperi con risultati favorevoli ai lavoratori. Il 30 Luglio 1893, durante il
primo Congresso dei Fasci della provincia di Palermo, svoltosi a Corleone, vennero
approvati i nuovi patti agrari conosciuti come i “Patti di Corleone”. Questa
situazione produsse la reazione dello Stato e dei grandi latifondisti protetti
dalla mafia. E’ stato più volte arrestato e processato, soffrì il carcere e
l'esilio. Ma nonostante tutto Verro ritornò sempre a combattere a fianco dei
contadini, ottenendo molti successi: il riconoscimento del patto di mezzadria;
tanti vantaggi economici per i braccianti e gli impiegati annuali e lo sviluppo
delle cooperative di consumo e di produzione.
Un grande pittore corleonese: Pippo Rizzo
Pippo Rizzo |
Pippo
Rizzo è nato a Corleone il 6 Gennaio 1897, da famiglia di artisti. Diplomatosi
all’accademia delle belle arti di Palermo, aderì al futurismo. I suoi lavori
sono stati esposti alle Biennali di Venezia: nel 1926 Lampi e Futurismo e
Fascismo; nel 1927 è presente alla Promotrice di Torino; nel 1928
Foot-ball, nel 1930 Anno VIII, Lavoro dei campi, la dittatura del grano, Verso
sera, Campagna, Donna con chitarra, Figura alla finestra, Autoritratto. Tra i
suoi allievi ricordiamo soprattutto Renato Guttuso, che debuttò in una Mostra a
Palermo nel 1929. Successivamente Pippo se ne andò a vivere in convento, sotto
la protezione di Fra ’ Tommaso, e qui trovò anche l’amore, Maria Carramausa,
che il 5 Dicembre 1924, divenne sua moglie ed ebbero 2 figlie: Elica ed Alba.
In uno dei suoi articoli, Dino Paternostro ci dice che Pippo Rizzo, amava scrivere
con qualunque oggetto avesse a disposizione.
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