martedì 13 maggio 2014

Per non dimenticare... Placido Rizzotto

L'ingresso della foiba di Rocca Busambra
Leggendo una pagina di diario dei ragazzi della Toscana, abbiamo capito che lavorare nei campi confiscati dalla mafia è abbastanza pesante. In questa pagina si parla della giornata trascorsa a Rocca Busambra per deporre le due targhe sulla foiba dove fu buttato il cadavere di Placido Rizzotto, 57 anni fa. I ragazzi della Toscana insieme ai segretari della Camera del Lavoro di Corleone e della Toscana e all’ex sindaco di Corleone Pippo Cipriani, sono andati sul posto arrampicandosi su rocce, camminando a piedi o stando in piedi dietro il camioncino della Cooperativa Non Solo, sventolando le bandiere dell’ ARCI e della CGIL.

Arrivati lì Alfio Foti ha fatto ricordare alcune persone morte a Firenze nella strage di via dei Georgofili. Poi furono prese delle manciate di terra e gettate dentro la foiba per ricongiungere Placido alla sua lotta e per dimostrare che le sue lotte non sono state vane.
Questo gesto fu fatto per affermare che la memoria aiuta a non smarrire i sogni e vince i buchi neri della violenza e della morte. Nel pomeriggio sono stati a Camporeale, ospitati dalla comunità e dal sindaco Nicola Maenza  che lavora e si batte contro la mafia da un paese del corleonese, che ha visto 19 persone morte ammazzate dalla mafia e 4 “lupare bianche” cioè scomparse nel nulla. All’incontro c’era anche il gruppo scout dell’Agesci di Camporeale, a cui hanno bruciato la porta della sede. Hanno cenato insieme e si sono divertiti tanto. Dopo la cena un gruppo di ragazzi ha fatto un bellissimo spettacolo teatrale: la parodia di Hansel e Gretel.
Michela Russo Diesi
Simona Di Puma
Chiara Marsalisi
Alessia Salemi 

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